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I'll Be Your Mirror:

Mi fotografo e vedo...

Free Tribe,
To be Free!

Viviamo nell’era dell’immagine.

TV, giornali e social network ci inondano quotidianamente di immagini
e tutti noi ne produciamo con i nostri dispositivi elettronici.

Come sopravvivere a questa giungla di immagini? Come usare le fotografie senza farci usare?
Come fare della fotografia un mezzo per capire noi stessi, le nostre emozioni, le persone che ci circondano?

Workshop di autoritratto

Attraverso un workshop di autoritratto, lezioni di educazione all’immagine, aperitivi filosofici e una mostra, Be Your Mirror si propone di intervenire nell’ambito dell’educazione all’affettività e della lotta alla violenza di genere.

Condotto dalla fotografa Rosy Sinicropi, Be Your Mirror stimolerà la creatività di ognuno, sperimentando l’esplorazione di se stessi e insegnando a trasformare le proprie emozioni in arte.

Educazione all'immagine

L’arte diventa veicolo di conoscenza di sé e dell’altro.
Uno strumento di conoscenza individuale e collettiva.

Uno specchio di ciò che l’artista/soggetto vede e rappresenta: un’opportunità di incontro e confronto.

Laboratori e percorsi

Laboratori e percorsi coinvolgeranno le Scuole dell’Infanzia Negri e Munari e l’Istituto Tecnico OMAR di Oleggio.

Si apriranno poi all’intera Città che sarà invitata a mettersi in gioco partecipando al laboratorio fotografico e agli aperitivi filosofici, per costruire un evento finale di racconto dell’intero percorso, in collaborazione con Banca del Tempo di Oleggio e
C.I.S.AS. di Castelletto Ticino.

Per i bambini della Scuola dell’Infanzia e gli adolescenti sono stati pensati due percorsi specifici.

I bambini giocheranno con le immagini alla ricerca delle emozioni e i genitori avranno la possibilità di fare una esperienza artistica insieme a loro.

I ragazzi osserveranno il loro autoritratto fotografico alla ricerca di un nuovo sguardo; parleranno di affettività, rispetto e immagini; sperimenteranno un aperitivo, quello filosofico, dove saranno protagonisti confronto e ascolto.

Tutta la città potrà sperimentare il percorso di educazione all’affettività e all’immagine: il workshop fotografico è aperto a chiunque voglia cercare di rivolgere a sé stesso, alle proprie debolezze e punti di forza, un nuovo sguardo e a chiunque voglia cercare nuovi punti di incontro con l’altro.


Con gli aperitivi filosofici faremo insieme un percorso di riflessione sulle differenze di genere, sugli stereotipi e sui nostri comportamenti, convinti che il contrasto alla violenza contro le donne sia prima di tutto un problema culturale e che l’educazione all’affettività sia uno strumento fondamentale per prevenire i comportamenti discriminatori.

L’ultimo passo del progetto restituisce alla città le immagini realizzate durante i workshop.

L’evento finale presenterà le opere realizzate e con esse la molteplicità dei soggetti coinvolti nell’intero progetto senza raccontarne la storia, ma solo come uno specchio delle realtà variegate in cui viviamo.

Il cambiamento culturale che desideriamo attivare con questo progetto si costruisce con l’osservazione e il confronto ma anche con l’abitudine a modelli e immagini nuovi.